25 novembre: perché proprio le scarpe rosse?

Oggi, venerdì 25 novembre, si celebra la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Molestie, stalking, violenza fisica, sessuale, psicologica, ma anche sociale ed economica. Milioni di donne nel corso della loro vita hanno avuto a che fare con almeno uno di questi abusi. Alcune di queste, purtroppo, al punto da perdere la vita, solo per il fatto di essere donne.

Anche, e non solo, in occasione di una ricorrenza tanto importante quanto fondamentale, non bisogna distogliere l’attenzione dalle violenze e gli abusi che milioni di donne soffrono ogni giorno (molte volte in silenzio) in tutto il mondo.

Istituito dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, il 25 novembre è la data simbolo designata come “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”. Tale giorno fu scelto anche perché in quella data, nel 1960, furono uccise tre attiviste politiche nella Repubblica Dominicana, le sorelle Mirabal, e nel 1981 si svolse il primo Incontro Internazionale femminista delle donne latinoamericane e caraibiche.

Nata nel 2009 grazie all’artista messicana Elina Chauvet per l’installazione “Zapatos Rojos”, le scarpe rosse divennero un vero e proprio emblema della lotta ai maltrattamenti e ai femminicidi. L’artista infatti posizionò in una piazza della Ciudad Juárez, in Messico, 33 paia di scarpe femminili tutte rosse con cui voleva ricordare tutte le donne vittime di violenza, inclusa la sorella assassinata dal marito.

Con lo stesso principio, proprio il colore rosso è stato scelto in molti paesi – Italia compresa – come uno dei colori simbolo della giornata a rappresentare l’amore, la passione, ma anche il sangue e la violenza. È per questo che, la maggior parte delle installazioni simboliche o di sensibilizzazione, si tingono nientemeno che di rosso.

Tra queste c’è la “panchina rossa”, che vuole ricordare il posto lasciato vuoto da una donna vittima di violenze, e viene installata in diversi luoghi per dire no agli abusi. Il riferimento è specialmente a quelli domestici e ai maltrattamenti nei confronti delle donne, soprattutto quelli che avvengono nei luoghi che dovrebbero rappresentare per esse “un porto sicuro”.

  • I numeri da chiamare

1522 – accoglie le richieste di aiuto e sostegno delle vittime di violenza e stalking.
112 – il numero generico per le emergenze in caso di minaccia o aggressione fisica e violenza psicologica.YouPol – L’app della Polizia per segnalare anche reati di violenza domestica.
Centri antiviolenza e case rifugio – presenti in tutta Italia, forniscono alloggi alle donne vittime di violenza e consulenze psicologiche e legali.

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