In una recente intervista rilasciata al “Corriere della Sera” in occasione di una nuova serie thriller dal titolo “One trillion dollars” presentata a Berlino, Alessandra Mastronardi è tornata a parlare della serie cult anni 2000 che l’ha resa celebre, “I Cesaroni”. Dopo le indiscrezioni su un possibile remake da parte di Claudio Amendola, recentemente ospite a “Verissimo”, le parole dell’attrice a riguardo hanno lasciato poco spazio all’interpretazione: «No, non prenderei parte a un eventuale ritorno dei Cesaroni. I cicli si chiudono, non avrebbe senso far tornare il mio personaggio, che nel frattempo dovrebbe essere diventata nonna. Ho preso una decisione e quando lo faccio non torno indietro: non ero più io, volevo alzare l’asticella. E no, non guarderei neanche la serie, piuttosto preferirei andare a cena con il cast», ha detto Alessandra Mastronardi.
Queste parole hanno fatto in breve tempo il giro del web, scatenando i fan della serie e non, che hanno accusato l’attrice di essere “ingrata” e di “sputare nel piatto dove ha mangiato”, per fare qualche esempio. Proprio ieri, 20 novembre 2023, infatti, Alessandra Mastronardi ha affidato alle sue Instagram stories una precisazione sulla vicenda che l’ha vista protagonista nelle ore precedenti: «Mi dispiace molto vedere interpretare delle parole che non sono state dette in questo modo. Alla domanda se sarei stata presente alla reunion possibile della serie ho risposto di no. Sono e sarò sempre grata e fiera di aver fatto una serie così importante come “I Cesaroni”», ha scritto l’attrice.
Ma i commenti non si sono fermati, tanto che lei stessa oggi, 21 novembre 2023, ne ha riportati alcuni, ancora nelle Instagram stories, dopo aver ulteriormente chiarito: «Le parole hanno un peso. Le parole manipolate diventano armi in mano a persone che non sanno riconoscere dove finisce la loro libertà d’espressione e dove inizia quella dell’altro. Come si può cambiare una società quando la violenza verbale è tollerata e accettata da tutti? Quando ci si scagli contro un altro essere umano senza chiedersi che tipo di reazione possa suscitare una reazione del genere? Con quale coraggio ci si eleva giudici della vita degli altri? La nostra società ha ancora così tanto da imparare… se solo ci si amasse un po’ di più».
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