Interpellato in conferenza stampa su quanto verificatosi ieri sera – martedì 7 febbraio – con Blanco che ha distrutto la scenografia sul palco dell’Ariston, il conduttore della kermesse Amadeus ha affermato: «Non è stata una gag andata male. Era previsto qualche calcio alle rose o la possibilità che Blanco potesse rotolarsi tra i fiori. Insomma, ero a conoscenza che ci sarebbe stato qualcosa di particolare ma ho percepito solo dopo che si era andati oltre. Riccardo (vero nome di Blanco, ndr.) mi ha chiamato dispiaciutissimo, chiede scusa a me e al Festival. È un ragazzo talentuoso che ha sbagliato e lo sa lui per primo. Quella è stata la rabbia di un ragazzo che compie vent’anni a breve e l’ha scatenata sui fiori ma non per mancare di rispetto a qualcuno o alla città di Sanremo. Non lo voglio scusare perché lui è consapevole dello sbaglio, non ha chiesto di essere capito ma di essere perdonato. Da giovani può capitare di fare una cosa che non vorresti e non gli vorrei buttare la croce addosso». Inoltre, al paragone fatto tra il gesto del cantante e quello di Will Smith agli Oscar, Amadeus ha replicato sostenendo l’eccessiva durezza – a suo parere – manifestata nei confronti dell’attore sostenendo che anche Blanco non meriterebbe nessuna punizione.
Anche il Sindaco di Sanremo Alberto Biancheri e l’assessore hanno affermato che «Ognuno di noi ogni tanto fa delle stupidaggini, sono ragazzi (lo siamo stati anche noi) io penso che se uno fa una cazza*a basta chiedere scusa. Ci vuole solo un po’ di rispetto per il lavoro di tutti» e «Non è successo nulla di gravissimo ma una parola di scuse e di comprensione potrebbe essere sufficiente a far passare in secondo piano questo momento».
In mattinata, però, oltre all’ira dei social, il cantante sembra aver attirato a sé anche le critiche del Codacons che ha deciso di procedere con una denuncia ai suoi danni. Depositato oggi un formale esposto alla Procura della Repubblica di Imperia e alla Corte dei Conti, il Codacons ha affermato che: «Al di là della volgarità del gesto e della sua inopportunità, l’aver distrutto la scenografia del Festival potrebbe realizzare veri e propri reati».
