“TikTok killed the tv star”. 1979, i The Buggles cantavano il progresso tecnologico della televisione che “uccideva” metaforicamente la radio, in “Video killed the radio star”. Abbiamo parafrasato forse un po’ troppo, ma il parallelo è lo stesso. I social, e più nello specifico TikTok negli ultimi tempi, stanno riscrivendo i paradigmi della popolarità. O forse, meglio ancora, li stanno esasperando all’ennesima potenza, aumentandone la risonanza e la velocità che la fama ha. Fenomeni improvvisi, grazie a un algoritmo, con dei semplici video diventano miti, più che influencer, dei personaggi veri e propri che bloccano città. O che aprono negozi e locali.
Vi ricordate di Donato De Caprio? “Con mollica o senza” era diventato un tormentone onnipresente. Questo salumiere, facendo dei panini con salumi e formaggi, è riuscito ad arrivare a 2 mln di followers. Ha perso il lavoro di prima, anche per “colpa” dei suoi video, e poi ha aperto un locale in proprio, stavolta grazie a quei video, con un imprenditore. Un bell’esempio, che dimostra come un social possa anche essere diffusore di belle storie. Ma la fama su TikTok è talmente volatile e incontrollata, che in un secondo può destabilizzare e sparire. Negli ultimi giorni un pescivendolo, sempre su TikTok, è diventato virale per il suo motto “Buongiorno pescheria” gridato nei quartieri. Poche ore fa, in lacrime, ha chiesto di non essere più fermato per foto e video, perché si è reso conto che così facendo si è ritrovato il furgone pieno di pesce invenduto.
Esasperante. Andy Warhol parlava della possibilità in futuro per chiunque di avere i propri 15 minuti di fama. Quella che però, per chi non è in grado di gestirla, può portare a uscire fuori dai binari. Qualche giorno fa, a Napoli, durante un evento in un negozio, è arrivata un’ambulanza con le sirene spiegate. La folla fa spazio, ma il motivo della sua presenza non era un’emergenza sanitaria, bensì perché stava trasportando uno dei tiktoker ospiti a esibirsi. Cattivo gusto? Inconsapevolezza? Chissà. Ciò che resta sono i like, i commenti e i trend. Che a ritmo di balletti e a colpi di algoritmo hanno riscritto le regole dello showbiz.