Brad Pitt ha rilasciato ieri, mercoledì 21 settembre, una linea di prodotti per la cura della pelle genderless chiamata “Le Domaine” e ha attribuito all’ex Gwyneth Paltrow il merito di aver ispirato l’idea.
«Le Domaine è anche un racconto umano, scandito da incontri casuali. Brad Pitt, il proprietario dello Château Miraval, si è innamorato della bellezza unica della Provenza. Nel 2012 ha iniziato ad esplorare i tesori della vigna. Ha lavorato con la famiglia Perrin per restaurare Miraval, coltivando le viti della tenuta e costruendo una forte collaborazione. Spinto dallo stesso desiderio di preservare la Terra e il suo ecosistema, di salvaguardare le ricchezze del nostro mondo per le generazioni future, Le Domaine e il suo approccio distintivo alla cura della pelle sono stati un passo naturale per entrambi» si legge sul sito web ufficiale della nuovissima linea.
«Adoro quello che ha fatto Gwyneth [con Goop]. È ancora una cara amica e ha costruito questo impero. Lo ha sempre avuto in lei come curatrice, ed è stato un ottimo sfogo creativo per lei» ha dichiarato l’attore a British Vogue aggiungendo che è stata lei ad avergli insegnato che il viso si lava “due volte al giorno”
Le Domaine ha lanciato per ora tre prodotti, idratanti e antiage: “The Serum” al costo di 385 dollari, “The Cream” al costo di 320 dollari e The Cleaning Emulsion a 80 dollari.
Le formule di Le Domaine si basano sulle uve coltivate a Chateau Miraval, il vigneto francese che lui e Angelina Jolie hanno acquistato nel 2008. Inoltre Brad ha sviluppato il marchio in collaborazione con la famiglia Perrin, i viticoltori di Château Beaucastel con i quali ha anche lavorato al suo Château Miraval Côtes de Provence Rosé. Le Domaine «vuole anche aiutare a rallentare il processo di invecchiamento cutaneo e dare a tutti, indipendentemente dal sesso o dal tipo di pelle, l’opportunità di invecchiare bene» si legge ancora sul sito, anche se Pitt ha assicurato che «non vuole scappare dal processo di invecchiamento perchè è un concetto a cui non possiamo sfuggire e mi piacerebbe vedere la nostra cultura abbracciarlo un po’ di più».