Quello che si è svolto a una settimana di distanza dal funerale della regina è stato l’ultimo show di Burberry capitanato da Riccardo Tisci che, a quanto ufficialmente annunciato, si dimetterà dal ruolo di Chief Creative Officer e lascerà il marchio inglese. Alle redini, al suo posto, subentrerà Daniel Lee, un nome di spicco nel panorama moda: lo stilista britannico, che in passato ha collezionato esperienze all’interno di Maison Margiela, Balenciaga e Donna Karan, dal 2012 ha cominciato a dirigere l’ufficio creativo di Celine per poi approdare, nel 2018, da Bottega Veneta. Con lui, il marchio di moda vicentino è stato soggetto ad una vera e propria rinascita che l’ha portato al centro del sistema fashion, in una fusione tra tradizione e codici contemporanei energici, che ha raggiunto l’apice con le sue celebri borse e scarpe trapuntate. L’esperienza di Daniel Lee all’interno di Bottega Veneta è riconosciuta globalmente anche per il suo approccio sperimentale: il designer ha deciso di mantenere un profilo low key cancellando i profili della casa di moda da tutti i social, in uno sguardo criptico e misterioso nei confronti della modernità.
Ma il processo di rinascita ha coinvolto anche Burberry, dal 2018 sotto direzione creativa di Riccardo Tisci – uno degli stilisti migliori al mondo, con un passato di 9 anni alla direzione di Givenchy – che ha rivitalizzato il brand introducendo valori contemporanei e reinventando il logo Thomas Burberry Monogram. “Burberry è un posto molto speciale, con un passato magico e un futuro molto promettente” ha dichiarato Tisci, sottolineando il suo orgoglio per il capitolo scritto all’interno del brand, che ha avuto culmine durante lo show dello scorso lunedì. Una sfilata che, con i suoi richiami gotici e silhouette destrutturate, ha contribuito ancora di più alla progressione creativa ed inclusiva di Burberry. Al riposizionamento giovanile del brand di lusso inglese, durante la prossima fashion week londinese a febbraio 2023, si unirà il talento eccezionale di Daniel Lee, pronto a rispecchiare i desideri ambiziosi del brand. Non resta che rimanere in attesa del suo debutto all’interno della casa di moda britannica del 1856, in una capitale della moda che, oggi più che mai, asseconda tutti gli slanci creativi più all’avanguardia.
A cura di Silvia Zardini