Trap e violenza. L’eterno dibattito riguardo i testi e alcuni personaggi della scena e alcune piaghe sociali, si è riacceso negli ultimi giorni. Ad alimentarlo è stata sicuramente Cristiana Capotondi che sabato 18 novembre 2023, ospite da “In altre parole” di Massimo Gramellini su La7, ha discusso insieme ad altri ospiti sul tema della violenza, dei femminicidi, specie dopo la notizia dell’uccisione di Giulia Cecchettin per mano dell’ex fidanzato, e del rapporto tra uomini e donne nelle dinamiche di lavoro.
Colloquiando insieme allo scrittore Stefano Massini, anch’esso presente in studio, sul tema del “clima da spogliatoio” che si crea in determinati uffici, l’attrice dice: «Non è rimasto, è rinnovato, perché tu [riferendosi a Stefano Massini, ndr] scrivi delle cose e le parole le usi in un certo modo, ma la musica trap, ma l’avete ascoltata la musica trap? Perché la ascoltano gli adolescenti la musica trap. E la donna nella musica trap… di che ci sorprendiamo se un giovane di 22 anni considera una donna di 22 anni un oggetto tale per cui “io ti tolgo la vita”».
Parole dure che puntano il dito sul genere musicale e che non hanno ancora smesso di far discutere. Perché le reazioni degli utenti sui social, ma anche di trapper, non sono mancate. “Qualunquismo in stile italiano” ha detto Luché su Instagram nelle scorse ore: «Come se la donna non fosse mai stata trattata come un oggetto nelle fantasie degli italiani, sin dall’inizio delle televisioni private dagli anni Ottanta a oggi». Il dibattito ha risvegliato anche esponenti del governo sul tema, convinti che sia necessario un intervento. Come il sottosegretario alla Cultura, Gianmarco Mazzi, che alla Milano Music Week si è detto d’accordo con la Capotondi, definendo la deriva di questi testi “pericolosa e molto allarmante”, riporta il Corriere. Ma anche il Codacons che nelle ultime ore ha chiesto a SIAE, YouTube e radio di boicottare le canzoni di rapper e trapper che contengono frasi violente e aggressive verso le donne, come riportato da AdnKronos.
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