Sanremo è sempre Sanremo, anche se l’esordio avviene dopo oltre 53 anni di carriera. Sono i Cugini di Campagna che sbarcano al Festival di Sanremo per la prima volta. È lì porteranno tutto ciò che li ha differenziati in tutta la loro esistenza, evitando di rinunciare alla loro identità, come raccontano all’Ansa. «All’Ariston in giacca e cravatta? Ma no, se lo facessi sarei falso. Oppure lo ero prima», dice Ivano Michetti, chitarrista e fondatore col gemello batterista Silvano della band, completata anche da Tiziano Leonardi e Nick Luciani. «A Sanremo andiamo perché ce lo siamo conquistato. Negli anni Settanta venivamo invitati continuamente. Ma era uno show che andava una sera in differita su Rai2. Al festival serviva visibilità, a noi no: per questo non andammo mai», continua Ivano.
Ma anche grazie a un gruppo, che tornerà ospite quest’anno, dopo aver vinto l’edizione del 2021, con cui I Cugini di Campagna avevano intrapreso una sorta di sfida. «Un po’ dobbiamo ringraziare anche i Maneskin, con loro che hanno imitato i nostri look c’è stata una rinascita», ammette ancora Ivano. Ed effettivamente, il fondatore, ricorda come le storie delle due band abbiano diverse cose in comune: «Loro hanno iniziato da Via del Corso. Noi da Fontana di Trevi, dove io da ragazzino andavo a raccogliere le monetine lanciate dai turisti. Quando mio padre mi beccò, mi portò al coro delle voci bianche».