Influencing o Deinfluencing? Stessa matrice, due approcci e atteggiamenti completamente differenti… o quasi.
Ma chi sono i “deifluencer”? In poche righe potremmo definirli una specie di “influencer al contrario”, coloro che non consigliano quali prodotti acquistare ma sconsigliano vivamente l’utilizzo di alcuni – per la maggior parte anche noti e ampiamente consumati dal pubblico -, a volte optando per alternative più economiche e qualitativamente considerate migliori.
Pioniera in questo senso in Italia è stata ad esempio Clio MakeUp che, come da lei stessa raccontato nel video di sfogo pubblicato qualche giorno fa sul suo profilo instagram, aveva iniziato la sua carriera parlando sinceramente al pubblico delle sue idee in merito ad alcuni tipi di prodotti relativi al settore beauty.
Quest’ultimo infatti è il terreno fertile per i deinfluencer che, facendo propria la moda arrivata dagli Stati Uniti, stanno diventando sempre di più e con un grande seguito soprattutto su TikTok dove l’hashtag “deinfluencing” vanta ormai quasi 300 milioni di visualizzazioni.
Tra le prime spicca Alyssa Stephanie che ha dichiarato di “amare” il trend del “deinfluencing” e lei per prima consiglia prodotti che ritiene migliori e più aderenti alle esigenze di chi compra un prodotto di beauty. Ci sono anche Valeria Fride e tanti altri che stanno ormai sempre più “influenzando al contrario”. Perchè sostanzialmente anche se in modi differenti, si tende in qualche modo a voler comunque “influenzare” la propria community, cercando di fidelizzarla e se possibile monetizzare.
Non ci resta che aspettare la risposta definitivamente a questa domanda: si tratta di un trend passeggero o no?
Influencing o Deinfluencing? Stessa matrice, due approcci e atteggiamenti completamente differenti… o quasi.
Ma chi sono i “deifluencer”? In poche righe potremmo definirli una specie di “influencer al contrario”, coloro che non consigliano quali prodotti acquistare ma sconsigliano vivamente l’utilizzo di alcuni – per la maggior parte anche noti e ampiamente consumati dal pubblico -, a volte optando per alternative più economiche e qualitativamente considerate migliori.
Pioniera in questo senso in Italia è stata ad esempio Clio MakeUp che, come da lei stessa raccontato nel video di sfogo pubblicato qualche giorno fa sul suo profilo instagram, aveva iniziato la sua carriera parlando sinceramente al pubblico delle sue idee in merito ad alcuni tipi di prodotti relativi al settore beauty.
Quest’ultimo infatti è il terreno fertile per i deinfluencer che, facendo propria la moda arrivata dagli Stati Uniti, stanno diventando sempre di più e con un grande seguito soprattutto su TikTok dove l’hashtag “deinfluencing” vanta ormai quasi 300 milioni di visualizzazioni.
Tra le prime spicca Alyssa Stephanie che ha dichiarato di “amare” il trend del “deinfluencing” e lei per prima consiglia prodotti che ritiene migliori e più aderenti alle esigenze di chi compra un prodotto di beauty. Ci sono anche Valeria Fride e tanti altri che stanno ormai sempre più “influenzando al contrario”. Perchè sostanzialmente anche se in modi differenti, si tende in qualche modo a voler comunque “influenzare” la propria community, cercando di fidelizzarla e se possibile monetizzare.
Non ci resta che aspettare la risposta definitivamente a questa domanda: si tratta di un trend passeggero o no?