Ormai fanno parte delle nostre vite, della nostra quotidianità più intima: in quanti usiamo le emoji? E quante ne usiamo ogni giorno? E a quanti di noi è capitato di concludere un messaggio con la simpatica e sorridente faccina che whatsapp e i social ci mettono a disposizione?
Che l’intenzione sia buona o meno, potrebbe offendere il destinatario: i diretti interessati sono soprattutto i Millennials, i giovani della Generazione Z. Stiamo assistendo ad un cambiamento e i protagonisti sono coloro che lo tramanderanno ai posteri: a raccontarlo è stato per primo il “Wall Street Journal”, seguito poi da altre testate inglesi. Il “Corriere della Sera” ha approfondito il tema, intervistando alcuni giovani: «Il sorriso? Certo, io lo uso per sottolineare quando sto sfottendo qualcuno»; «Ma certo, la faccia che ride è sarcastica, mica la metti perché sei felice davvero» hanno risposto.
“La faccina che ride ora significa condiscendenza, è un aggressione passiva, uno sbeffeggio fatto con il sorriso sulla faccia“ si legge sul “Corriere”.
Alla lista delle faccine abolite si aggiungerebbero anche quella che mostra un sorriso a testa in giù e quella che presenta un bacio a forma di cuore.
Emoji: la faccina che ride “è un aggressione passiva” al destinatario
