In collegamento con il teatro Ariston direttamente dalla Costa Smeralda, Fedez si è esibito in un freestyle prodotto da Salmo che ha subito creato sgomento. Un testo «non enunciato prima allo staff Rai» di cui l’artista – come da lui stesso affermato al termine della performance, citando l’articolo 21 sulla libertà di espressione al centro del monologo di Roberto Benigni ieri sera – si assume “la piena responsabilità” e che, soprattutto a causa di alcune specifiche frasi inserite tra le sue barre, scatenerà sicuramente non poche polemiche nelle prossime ore.
«Decido io quando venire, bro me lo preparo, come Matteo Messina Denaro», è solo la prima delle forti affermazioni cantate in rima. Tra queste: «Se va a Sanremo Rosa Chemical scoppia la lite, forse meglio il viceministro vestito da Hitler», dichiara Fedez, mostrando la foto del viceministro alle Infrastrutture Galeazzo Bignami fotografato in divisa da nazista. Ma anche: «A volte anche io sparo cazzate ai quattro venti, ma non lo faccio a spese dei contribuenti. Perché a pestarne di mer*e sono un esperto, ciao Codacons, guarda come mi diverto!», dice rivolgendosi al Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori, dal quale viene spesso denunciato. Un importante riferimento anche al tema dell’aborto, di cui Fedez dice: «Purtroppo l’aborto è un diritto. Sì ma non l’ho detto io, l’ha detto un ministro».
Il cantante, inoltre, nelle sue barre cita anche chi durante la malattia lo ha criticato, così come chi invece ha deciso di restargli accanto, aiutandolo attraverso il proprio vissuto: «Ho avuto il cancro e come un vero duro sono andato in tele e ho pianto. Se penso a chi mi ha dato la forza guardo in alto, è il ricordo di Gianluca che porto su questo palco», conclude riferendosi a Gianluca Vialli, scomparso dopo una lunga malattia lo scorso gennaio.