Sull’onda degli stop, come accaduto con il Comune di Milano, anche a Padova per ciò che riguarda il riconoscimento dei figli delle coppie omosessuali è intervenuta – stavolta – la Procura. È notizia di poco fa, infatti, la richiesta formale nei confronti del Comune di Padova degli atti delle iscrizioni all’anagrafe dei figli di coppie gay. La procedura prevederà il passaggio di tali atti al Tribunale che valuterà il da farsi. A rivelarlo sono diversi quotidiani italiani, tra cui La Repubblica o Corriere della Sera, i quali segnalano come gli atti riguardino tutte le iscrizioni di figli di coppie omogenitoriali registrate fin dal 2017.
L’anno non è casuale perché è quello in cui l’amministrazione di centrosinistra che guida la città, Sergio Giordani è il sindaco, ha scelto questa strada. Gli atti riguardano 32 bambini, tutti nati da coppie di mamme, che corrispondono agli ultimi firmati dallo stesso sindaco. Il secondo step di questa procedura potrebbe portare il Tribunale a deciderne la nullità. «Come sindaco ho agito nell’esclusivo interesse dei bambini e dei loro diritti fondamentali – ha detto il sindaco Giordani, come riportato da Tgcom24 -. Ribadisco che ritengo sia un mio dovere. I bambini e le bambine vengono prima di tutte le discussioni. Evitare per loro discriminazioni molto gravi è un obiettivo che supera i vuoti normativi e che persegue i valori Costituzionali».