Hermès lascia il Fashion Pact: i progressi nella sostenibilità sarebbero troppo lenti

Il Fashion Pact è stato lanciato 4 anni fa in occasione del G7, con lo scopo di attuare e promuovere un cambiamento radicale nella moda nei confronti dell’ambiente. Ma non tutto è andato come previsto. Lanciato su sollecitazione del presidente francese Emmanuel Macron e del CEO di Kering François Henri Pinault, il Fashion Pact – ora co-presieduto da Helena Helmersson (H&M) – mira a combattere i danni dell’inquinamento e vanta dei nomi rilevanti quali Ferragamo, OTB Group, Prada, Chanel, Nike, Adidas, Kering e Inditex. Ma secondo quando riportato da The Business of Fashion (BoF), alcuni marchi ora starebbero facendo marcia indietro a causa dei progressi troppo lenti.

Prima Stella McCartney, marchio pioniere della moda sostenibile e cruelty-free, poi è stata la volta della catena di grandi magazzini Selfridges, e ora anche Hermès. I progressi del Fashion Pact negli scorsi anni sono stati lenti e difficili da valutare e ora un altro marchio di rilievo mette in dubbio l’efficacia dell’accordo. Con una rete di oltre 200 brand, il Fashion Pact attualmente rappresenta circa un terzo della fashion industry e i suoi obbiettivi sono piuttosto considerevoli: dal ripristino della biodiversità al l raggiungimento di zero emissioni di gas serra nel 2050, fino alla preservazione degli oceani e l’eliminazione della plastica monouso. Tuttavia, da ciò che emerge dall’articolo di BoF, dal 2019 sino ad oggi è stato constatato che quasi il 40% dei brand non abbia fissato obiettivi concreti per ridurre le proprie emissioni, dimostrando un approccio poco serio nei confronti della sostenibilità.

E ora cominciano a sorgere i primi dubbi sull’efficacia del patto. Sono pochi infatti i brand che si impegnano, personalmente, a compiere passi positivi nei confronti dell’ambiente. «I membri sono tenuti a riferire i propri progressi annualmente, ma lo fanno in modo selettivo e, in alcuni casi, per niente» spiega BoF nel proprio articolo. «Sappiamo di non essere cresciuti nel settore così velocemente come dovremmo» ha replicato la CEO di H&M Group Helena Helmersson, «ma ci sono sicuramente diverse aziende che hanno mostrato progressi in modi diversi». E altri brand, in aggiunta, che hanno deciso di unirsi al Fashion Pact: tra questi, Chloé, Asics e Gabriela Hearst.

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