Il calcio ha (ancora) un grosso problema con la violenza e il razzismo

Il calcio è una cosa seria, questo lo avevamo capito. Ma c’è qualcuno che forse ha preso questo concetto un po’ troppo alla lettera. Non stiamo parlando dei tifosi veri, ma di alcune persone che purtroppo permettono a qualcuno di generalizzare dicendo che: il calcio è uno sport di violenti e razzisti. No, partiamo da questo presupposto, fare di tutt’erba un fascio non ha senso. Ma è impossibile non constatare come, ancora oggi nel 2023, violenza e razzismo siano due problemi impellenti e ricorrenti.

Un ultimo mese agghiacciante. Nelle ultime settimane, gli episodi sono stati molti, anzi troppi. Partendo da ieri sera, durante la finale di Conference League tra Fiorentina e West Ham. I londinesi, dalla loro curva, hanno lanciato di tutto in campo. Apple Watch, carte di credito, bicchieri, sigarette elettroniche. E qualcosa tra questi oggetti ha colpito la testa del capitano dei viola Biraghi, che si è ritrovato con la testa sanguinante. E dire che solo qualche settimana fa i tifosi del West Ham, invece, si sono ritrovati vittime di un’aggressione da far west, dopo la semifinale contro l’AZ Alkmaar, bloccando alcuni olandesi che volevano irrompere in tribuna dove c’erano amici e familiari dei giocatori della squadra inglese.

C’è chi parla di riportare le famiglie allo stadio, ma ha senso in questo clima? Non solo violento, ma anche diseducativo e tossico. In Spagna, il calciatore del Real Madrid Vinicius Junior, il 21 maggio (ma non solo), durante la partita con il Valencia, è stato ricoperto dai tifosi di casa di ululati e grida come “Scimmia, scimmia”. Ma anche in Italia non siamo da meno. A Brescia alcuni tifosi hanno lanciato fumogeni e invaso il campo prima della fine dei Playout di Serie B contro il Cosenza, sconvolti per la retrocessione. O i tifosi della Roma che hanno aggredito l’arbitro Taylor e la sua famiglia, dopo la finale di Europa League contro il Siviglia in aeroporto a Budapest, per un rigore non concesso. Ecco, tutto questo col calcio non dovrebbe c’entrare niente. Servirebbe punire ed educare chi vuole trasformare questo sport nel far west.

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