Nella meravigliosa notte di “Everything Everywhere All At Once”, che ha vinto ben 7 Oscar, tra cui quello per il miglior film, lo spazio se l’è preso con la sua bravura e la sua storia Ke Huy Quan, vincitore della statuetta come miglior attore non protagonista. Baci al premio, lacrime, emozione, persino Ariana DeBose, nell’annunciare il suo nome, si è commossa. Uno dei discorsi più emozionanti è stato sicuramente il suo, accolto da applausi plateali di tutto il Dolby Theatre. «Mia madre ha 84 anni ed è a casa a guardare. Mamma, ho appena vinto un Oscar!», esordisce l’attore tra la gioia e la commozione.
Se il primo pensiero è stato per la madre, il secondo è invece per il viaggio della vita che lo ha portato sul palco più prestigioso di Hollywood. «Il mio viaggio è iniziato su una barca. Ho passato un anno in un campo profughi. E in qualche modo sono finito qui sul più grande palcoscenico di Hollywood. Dicono che storie come queste succedono solo nei film, non riesco a credere che stia succedendo a me. Questo è il sogno americano». E proprio Ke Huy Quan è il simbolo di quel sogno americano. Nato a Saigon, in Vietnam, a soli 7 anni con la madre e i fratelli è dovuto scappare in cerca di un futuro migliore che ha trovato grazie anche al cinema. Una storia che sembrava destinata all’anonimato, dopo i successi precoci di “Indiana Jones” e “I Goonies”, con un grande periodo lontano dagli schermi, ma che invece ha visto l’attore prendersi una grande rivincita col destino.
Tra i ringraziamenti, dalla madre all’Academy, quello più toccante è stato per la moglie Echo: «Mese dopo mese, anno dopo anno per 20 anni, mi ha detto che un giorno sarebbe arrivato il mio momento». E a proposito di sogni, il suo finalmente si è esaudito, lancia un appello: «I sogni sono qualcosa in cui devi credere. Io ho quasi rinunciato al mio. A tutti voi là fuori, per favore mantenete vivi i vostri sogni».+
