Trasgressiva, dissacrante, iconica. È Donatella Rettore, che si è raccontata a 360 gradi ai microfoni di Whoopsee, intervistata da Mark Karaci, con la sua solita franchezza e sincerità. Ha appena iniziato un tour teatrale, che da Crema la porterà a Milano, il 27 aprile, al Teatro Lirico e il 21 maggio a Roma, al Teatro Brancaccio. Un’intervista in cui l’artista, reduce da Sanremo, ha raccontato gli inizi, il suo rapporto con l’amore e anche con il sesso. Uno sfogo, come dice lei, che però ha necessariamente bisogno della “Chimica”, che ha cantato con successo assieme a Ditonellapiaga sul palco dell’Ariston.
“È una cosa importante il sesso, fa parte della vita, fa parte dei sentimenti, fa parte delle nostre emozioni. Come della paura, come della voglia di mare e la voglia di fare sesso è importantissimo. È uno sfogo specialmente, ti fa andar via i brufoli! Questo è fondamentale. Ti fa andar via i brufoli, ti rilassa, e poi ti dà una carica e un’energia incredibile. Il sesso è importantissimo. Il sesso e anche i sentimenti. Pensarci solo un po’, solo un po’ e poi farlo. Credo che oltre al cuore, al cervello, al piacere fisico, secondo me nel sesso c’è sempre un po’ di sentimento”.
L’autrice di “Splendido splendente” ha poi raccontato gli esordi e il successo all’estero, scoperta dai napoletani e amata dai tedeschi. “La scoperta di me l’hanno fatta in Italia, i primi a capirmi sono stati sicuramente i napoletani. E un motivo c’è, perché la musica in Italia è specialmente Napoli. La musica che sentono gli stranieri è la musica napoletana. È Caruso. Quando mi sono messa a cantare professionalmente, ho finito il liceo, eccetera, mi hanno sentito cantare i tedeschi e hanno detto: ‘Ma questa qua? Wunderbar!’. E mi hanno chiamata solamente Donatella”.
Un percorso che l’ha portata addirittura nella chart di Billboard. “Io sono stato tre anni in Germania, Francia, Inghilterra, Austria, Lussemburgo, Montecarlo… cantavo una canzone che si chiamava “Lailolà”, che è stata tre anni nei top 10 di Billboard. Dopo di che è stata anche registrata dai Gipsy King e io sono stata la cantante italiana che ha aperto anche le porte alla Carrà della Germania. E la Carrà me lo ricordava sempre”.
Rettore ha poi svelato i suoi stati d’animo, in continuo mutamento anche a causa del periodo storico che stiamo vivendo. “Ho avuto le mie passioni, le mie malinconie, le mie depressioni. Le mie euforie, perché io sono una che passa dalla contentezza estrema, felicità, a ‘voglio morire’. Per esempio questo periodo di lockdown, quest’altro pazzo russo che viene fuori. Mia madre diceva ‘ah sei fortunata tu che non hai fatto la guerra’, eh no. Un po’ la guerra la stiamo facendo ed è anche lunga la guerra. Noi siamo in un periodo dove c’è un grande freddo e stiamo ansiosamente aspettando una rinascita. Vediamo se riusciamo a rinascere dopo tre anni e dobbiamo essere tutti quanti pronti”.
In chiusura, un appello dedicato proprio ai giovani, protagonisti del futuro ancora da scrivere, che la cantante esorta ed invita ai concerti. “Mi rivolgo specialmente agli adolescenti che difficilmente si muovono di casa. Sentitevi invece un pochettino più autonomi, è bello bastarsi da soli. Prendete quest’occasione, venite al concerto, parlatevi tra di voi. Ogni tanto il telefono mandatelo in vacanza. Ragazzi, dovete metterci una pezza voi, dovete uscire di casa, dovete incontrarvi, dovete baciarvi. Sapete che dare un bacio a un vostro coetaneo è una cosa bellissima? Si prova un… delle cose… non ve lo posso spiegare, non ho le parole. Io scrivo i testi ma non ho le parole per spiegare la bellezza di un bacio. L’apostrofo rosa… no, non è un apostrofo rosa. Ha tanti colori, innumerevoli colori, li vedete tutti quando vi date un bacio. Datevelo sto bacio!”.