Dopo aver debuttato e trionfato all’80esima edizione del Festival del Cinema di Venezia ottenendo un Leone d’Argento per la regia, “Io Capitano” diretto da Matteo Garrone è la pellicola che l’Italia ha candidato per la corsa all’Oscar come miglior film straniero.
Come riporta l’agenzia “ANSA”, “Io Capitano” è stato scelto tra altri 11 film dalla commissione dell’ANICA (Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive e Digitali) come candidato italiano, e sarà la commissione degli Academy Awards che, entro fine dicembre, annuncerà la lista dei 15 film presi in considerazione, da cui poi ricaverà i cinque candidati agli Oscar che verranno annunciati il 13 gennaio del 2024. «Per aver incarnato con grande potenza e maestria cinematografica il desiderio universale di ricerca della libertà e della felicità, creando un’epica del sogno che mette in scena il coraggio e il dolore che segnano da sempre le migrazioni, in una dimensione di profonda umanità», sono le motivazioni indicate dal comitato in merito alla candidatura, mentre Matteo Garrone, a seguito della designazione, ha dichiarato: «Siamo molto orgogliosi di poter rappresentare l’Italia agli Academy Awards con Io Capitano eci auguriamo che il viaggio di Seydou possa toccare il cuore anche del pubblico americano».
A competere con “Io Capitano” alle candidatura per gli Oscar ci saranno, tra gli altri, il film australiano “Shayda”, “Perfect Days” di Wim Wenders candidato dal Giappone, “Fallen Leaves” di Aki Kaurismäki candidato dalla Finlandia e anche “20 Days In Mariupol” dall’Ucraina. Paolo del Brocco, amministratore delegato di Rai Cinema, ha dichiarato: «È un onore partecipare alla gara per gli Academy Awards con un’opera di un autore dal talento straordinario che sa parlare la lingua del mondo, che riesce a trattare uno dei temi più complessi della nostra contemporaneità e farsi intendere da tutti, trasfigurando le immagini che abbiamo quotidianamente davanti i nostri occhi per trasformarle in un racconto epico, dai forti tratti emotivi, che va dritto al cuore di ogni spettatore».
