Secondo alcuni documenti del tribunale ottenuti da “Us Weekly”, Khloé Kardashian avrebbe deciso di rispondere a un ex assistente che l’avrebbe citata in giudizio per “licenziamento illegale”, negando quanto affermato da quest’ultima.
Mercoledì 31 maggio, infatti, la co-founder di Good American avrebbe presentato una dichiarazione di gestione del caso alla Corte Superiore della California, sostenendo di negare anche le accuse relative a «rivendicazioni basate sulla sua presunta cessazione del rapporto di lavoro». Come si evince, ad oggi entrambe le parti avrebbero concordato una proroga di 30 giorni, in cui a Khloé verrà concesso più tempo – ovvero fino al prossimo 26 giugno – per rispondere al reclamo iniziale.
Tale diatriba trae le proprie origini dalla citazione in giudizio dell’imprenditrice da parte di Matthew Manhard, presumibilmente licenziato dopo essere tornato al lavoro a seguito di un infortunio al ginocchio. Khloé, al suo rientro, gli avrebbe affidato una quantità di mansioni incompatibili con le sue capacità, non pagandogli neanche le ore di lavoro straordinario.