L’allenatore del Napoli Luciano Spalletti parla dell’omicidio di Giulia Tramontano in conferenza stampa

Commosso e sentito. La storia drammatica di Giulia Tramontano, la giovane donna incinta uccisa dal fidanzato nel milanese pochi giorni fa, ha scosso tutta Italia e tra questi c’è anche Luciano Spalletti, tecnico neocampione d’Italia del Napoli, che ieri in conferenza stampa, prima di Napoli-Sampdoria che si giocherà stasera, ha voluto ricordarla e spendere due parole sull’accaduto. Un discorso che ha fatto fatica a terminare per la commozione, con un messaggio rivolto proprio alla ragazza di origini napoletane: «Noi di questa storia brutalmente negata abbiamo scelto un’immagine che è quella di madre e figlio che, per mano, vanno insieme allo Stadio Maradona a tifare Napoli. Un’immagine che non vedremo mai. La festa di domani [oggi ndr] sarà anche per loro, anzi loro saranno al Maradona con tutti noi». Disumanità. Su questo concetto si è soffermato Spalletti. Le parole sofferte del tecnico, che oggi festeggerà il tricolore e lascerà la panchina azzurra, sono nette e forti: «Gli uomini che picchiano e uccidono una donna confessano al mondo la loro vigliaccheria. Senza parlare di disumanità, perché il principio sarebbe di riuscire a rimanere umani qualche volta mentre qui si sta diventando disumani». Un messaggio importante, che va aldilà dello sport, delle partite e di tutto il resto che, davanti a tragedie del genere, diventa superfluo.

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