Mahmood attraverso alcune instagram stories ha denunciato ancora una volta la situazione precaria in cui verte il mondo dello spettacolo in questo delicato periodo storico. Il cantante si è trovato costretto a rimandare ancora una volta le date del tour: «A quasi due anni dall’inizio della pandemia, il nostro settore si trova ancora allo stesso punto: siamo fermi (tolte poche, troppe poche, situazioni a capienze dovute che non può ovviamente sostenere eventi vicini alla vecchia normalità). Oggi mi ritrovo a spostare le date del tour per la terza volta; e come me moltissimi miei colleghi e colleghe saranno obbligati a farlo mentre altri sono già stati costretti».
Il sentimento di abbandono e rammarico cresce nelle parole di Mahmood: «Ciò che differenzia questo spostamento dai precedenti è che, oggi, abbiamo a disposizione degli strumenti che permetterebbero di poter fare i concerti in sicurezza: i green pass. Guardo fuori dall’Italia e vedo che si può fare, settore evidentemente quando ci sono la volontà e l’attenzione verso un settore, le soluzioni si trovano. Provo un forte sentimento di abbandono da parte delle istituzioni».
Segue poi l’appello al governo, l’invito ai politici a concentrarsi sui problemi che la pandemia ha causato. Sulla scia di molti altri artisti che chiedono ascolto e vogliono tornare a lavoro, il cantante ha aggiunto: «Ci sentiamo soli, non considerati da uno Stato la cui maggior parte dei rappresentanti pensa solo a litigare sui social e a creare continuamente fazioni avverse tra le persone. Adesso è arrivato il momento di ascoltarci. È davvero giunto il turno dei nostri diritti, quelli degli artisti, degli addetti ai lavori e quelli del pubblico: abbiamo il diritto di tornare a fare il nostro mestiere e chi ci segue ha il diritto di tornare a compilare la propria vita di arte, cultura e intrattenimento. Abbiamo il diritto di tornare a vivere e riappropriarci delle nostre passioni. Abbiamo il diritto di essere ascoltati»
Mahmood rinvia le date del tour: «Provo un forte sentimento di abbandono da parte delle istituzioni»
