Mischa Barton si è raccontata in una lunga intervista a “E! News” in cui ha parlato del suo ruolo nella serie “The O.C.”, e delle motivazioni che l’hanno spinta a lasciare il suo personaggio. Mischa ha interpretato l’amata e controversa Marissa Cooper che ha abbandonato il teen drama nell’ultimo episodio della terza stagione, che l’ha vista morire tra le braccia di Ryan Atwood – interpretato da Benjamin McKenzie – sulle note di “Hallelujah” di Imogen Heap.
“Mi sono sempre vergognata di parlare di quello che veramente è accaduto dietro le quinte perché sono sempre stata una persona molto riservata […] Ora che viviamo in un’epoca in cui parliamo delle nostre esperienze e le donne dicono la verità su cosa accade realmente e su come vengono trattate, è diverso”.
L’attrice ha continuato dicendo che è difficile spiegare quando tutto sia cominciato e i motivi che l’hanno spinta a lasciare un ruolo che amava: “È un po’ complicato. È iniziato abbastanza presto, ha avuto a che fare con l’aggiunta all’ultimo minuto di Rachel Bilson poiché, dopo la prima stagione, […] c’è stata una serie di episodi di bullismo da parte di alcuni uomini sul set che mi facevano sentire a disagio. Stavo lavorando così duramente, probabilmente più di tutti gli altri personaggi”.
Mischa ha raccontato che la situazione è peggiorata quando è aumentata la mole di lavoro: “a metà della seconda stagione quando abbiamo iniziato a raddoppiare gli episodi e le riprese sono diventate molto più difficili, e ancora una volta molte di queste erano troppo per me. Non sapevo dove stesse andando il personaggio. Ci ripenso con affetto, ma ci sono cose che credo le persone abbiano sbagliato così come il modo in cui le hanno gestite. Quindi, non sentivo di poter andare avanti”.
Il sogno della Barton era quello di interpretare ruoli da protagonista in film di successo e con questo contesto alle spalle ha ritenuto fosse “la cosa migliore per lei e per la sua salute”.
L’attrice ha poi commentato l’epica morte del suo personaggio: “Adoro anche il fatto che abbia avuto questa morte epica e che sia finita così perché è memorabile. Le persone continuano a venire da me […] e sono ancora emozionate al riguardo, come se fossi davvero io. Penso che sia bello che sia rimasto loro qualcosa. C’erano lezioni da imparare da Marissa, nel bene e nel male”.
Alla fine, ha aggiunto: “Ero davvero triste di andarmene perché era come la mia famiglia, ma c’erano anche alcune cose che non erano così belle e mentirei se dicessi che non ero un po’ sollevata dal fatto che stavo per districarmi da quella situazione”.