Netflix perde valore per 12 miliardi di euro a causa del crollo degli abbonamenti

Netflix, la popolare piattaforma di streaming, ha rilasciato il report trimestrale per i propri soci, che ha registrato un crollo di rilievo nei nuovi abbonamenti.

Nei primi tre mesi del 2021 infatti i nuovi iscritti sono stati “soltanto” 3,98 milioni, mentre le attese erano pari a 6,2 milioni, secondo quanto riporta il sito factsec.com. Il limitato numero di abbonamenti ha dunque causato un crollo nel valore della società di ben 12 miliardi di euro.

A tale rallentamento è seguito un calo sul mercato azionario dell’8% circa per il servizio di streaming nato nel 1997. Prima adibita a semplice noleggio di dvd, la piattaforma si è poi evoluta nella grande azienda di produzione e divulgazione di show come “Bridgerton”, “Stranger Things” e “Suburra – La Serie”.

Le motivazioni che hanno portato a registrare un trimestre “disastroso” rispetto alle aspettative,  sono state fornite da Netflix stessa che, nella lettera inviata agli azionisti, ha scritto: “Crediamo che il rallentamento della crescita degli abbonati sia stato dovuto alla grande crescita provocata dal Covid-19 nel 2020 e da una lista meno sostanziosa di contenuti, a causa dei ritardi nella produzione provocata dal Covid-19”.

E’ possibile dare un’accezione positiva a questi dati, cercando di analizzarli rispetto all’evoluzione pandemica: il calo può essere considerato come un effetto del rallentamento della pandemia e la conseguente diminuzione delle restrizioni, che non obbligano più la quasi totalità della popolazione mondiale a restare a casa, davanti agli schermi. Netflix ha anche escluso la possibile incidenza di competitors quali Disney+, Hulu, Amazon Prime Apple Tv+ sul crollo registrato in questo inizio 2021:”Non crediamo che l’intensità della concorrenza sia cambiata materialmente nel trimestre o sia stata un fattore materiale nella variazione”.

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