Chi fa figli, non paga le tasse. Non è una parafrasi uscita male di una canzone di Adriano Celentano, ma la proposta del governo guidato da Giorgia Meloni per combattere la denatalità. Che il problema sia impellente, in Italia, è fuori discussione – nel 2021 sono nati “solo” 400.249 bambini, l’1,1% in meno rispetto al 2020 (-4.643). Ma al netto delle dichiarazioni contrastanti di alcuni membri del governo negli ultimi giorni, che hanno sollevato non poche polemiche, il quotidiano “Il Foglio” oggi ha rivelato del progetto che nei prossimi giorni potrebbe essere annunciato: «Investire sulle nascite riducendo le tasse a carico delle famiglie con almeno due bambini», dice nel suo articolo il direttore Claudio Cerasa.
La firma del dossier, da cui dovrebbe partire l’iniziativa, sarebbe quella del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. Rimangono i dubbi su alcuni punti ancora poco chiari, ad esempio: quanto costerà il provvedimento? Quante tasse toglierà? Quando sarà davvero presentato? Le risposte per il momento ancora non ci sono, ma d’altronde sempre di un’indiscrezione stiamo parlando. Quello che parrebbe certo, secondo i ben informati, è che la misura dovrebbe riguardare solo i nuclei familiari composti da almeno due figli.
Una scommessa che fa parte di un piano più ampio, presente nel Documento di economia e finanza, così come riportato ancora dal quotidiano. Nel breve periodo, secondo quanto scritto dal ministro Giorgetti, «il modo migliore per ridurre il rapporto debito/pil non può che essere quello di aumentare il flusso di immigrati che arrivano e restano», sul lungo, invece, «per incentivare la natalità, sostiene ancora Giorgetti, la leva più forte non può che essere un’altra: proporre non semplici sgravi alle famiglie ma riduzioni del numero di tasse da pagare». Un piano che, notano in molti, somiglia a quello dell’Ungheria di Orbán, che dal 2020, alle donne che hanno almeno quattro figli, non impone alcuna tassa da pagare.
