Sono giorni davvero concitati per “OpenAI”. Tutto è iniziato venerdì 17 novembre 2023, quando gli analisti, gli osservatori e gli addetti ai lavori di tutto il mondo sono stati colti di sorpresa dalla notizia della rimozione di Sam Altman dal suo incarico di CEO della società dietro il progetto “ChatGpt”, dovuto a una lotta di potere tra investitori. Dopo un weekend di continue voci e smentite, adesso anche i lavoratori dell’azienda hanno deciso di far sentire la propria voce, e di farlo con forza.
In una lettera aperta, pubblicata dalla giornalista Kara Swisher il 20 novembre 2023 su “X” (ex “Twitter”), più di 500 lavoratori di “OpenAI” hanno chiesto il reintegro sia di Altman che del co-fondatore Greg Brockman: «Non siamo in grado di lavorare per o con persone che non hanno competenza, giudizio e cura per i dipendenti», hanno scritto i lavoratori. Gli impiegati chiedono inoltre che il consiglio di amministrazione che ha deciso il licenziamento si dimetta in quanto, scrivono, «il processo attraverso il quale avete licenziato Sam Altman e rimosso Greg Brockman dal consiglio di amministrazione ha messo a repentaglio tutto il nostro lavoro e minato la nostra missione e la nostra azienda».
La lettera dei dipendenti di “OpenAI” arriva solo poche ore dopo che “Microsoft” ha comunicato di aver assunto Altman e Brockman, tanto che lo staff dell’azienda dientro “ChatGPT” ha anche dichiarato che potrebbe scegliere di dimettersi per unirsi alla nuova divisione di intelligenza artificiale di “Microsoft”.