In un mondo 3.0 che diventa sempre più digitalizzato, non poteva restare fuori il mondo beauty. L’identità virtuale e il progresso tecnologico hanno rivoluzionato il concetto di bellezza e perfezione. Si misurano con una precisione maniacale le proporzioni, al punto che il viso dalle dimensioni perfette esiste ed è quello di Bella Hadid. Il volto della modella secondo i calcoli matematici della sezione aurea si avvicina al 94% alla proporzione perfetta (mentre il mento ha ottenuto il 99,7%).
Al secondo posto, con una percentuale del 92% c’è Beyoncé, seguita da Ariana Grande, Taylor Swift e Kate Moss. Gli occhi di Scarlett Johansson hanno addirittura raggiunto il 99% di perfezione. Il viso perfetto esiste, anche se chirurgia, app e formule hanno completamente distorto il concetto di bellezza naturale. La Norvegia ha deciso di adottare una legge che rende illegale ritoccare le foto senza scriverlo, proprio per evitare che si creino false illusioni. Si va verso standard di bellezza più sani.
Eppure, proprio la pandemia ha fatto registrare un incremento delle consulenze cosmetiche digitali, di make-up e skincare. Il primo filtro per la vita reale esiste. Lo ha lanciato Procter & Gamble dopo ben 12 anni di ricerca. Si tratta di un apparecchio che scansiona la pelle del viso, scattando 200 foto al secondo, identifica tutte le imperfezioni, brufoli, e macchie per poi attivare un’innovativa micro stampante a getto d’inchiostro che deposita su ciascuna imperfezione rilevata una quantità infinitesimale di un siero/make-up che, oltre a coprire le discromie, le tratta cosmeticamente attenuandole nel corso del tempo.
Si tratta di un modo efficace per correggere davvero solo le imperfezioni, senza snaturare il volto. Il prezzo del device è di 599 dollari ed è già nella wishlist di venticinquemila persone.
Uno dei primi leader della beauty industry a seguire questa scia tecnologica con successo è stato anche Shiseido, che nel 2017 ha acquisito la start-up californiana MatchCo e ha rivoluzionato le modalità di scansione della pelle attraverso una semplice app che consente di creare cosmetici personalizzati.
Di questa tecnologia brevettata si serve Optune, un servizio su abbonamento (costa 10.000 yen al mese, circa 76€) gestito dal brand giapponese che, attraverso un’app e un sofisticato algoritmo, analizza una serie di informazioni relative alla pelle: dal clima alla qualità dell’aria, dai ritmi del sonno allo stress, al cibo fino al ciclo mestruale. Queste informazioni vengono passate, poi, a un apparecchio che, combinando una serie di prodotti, crea la formula ideale per ogni tipo di pelle.
Anche L’Oréal, nel 2019, in perfetto tempismo prima del Covid-19, ha acquisito ModiFace, un’azienda cosmetica che utilizza la realtà aumentata ideata dal professore di ingegneria Parham Aarabi. Il risultato di questa partnership? Si chiama Perso ed è un device specializzato nella skincare e nel make-up basato sull’Intelligenza artificiale. Scattando un selfie, l’app analizza tutti i dettagli. Dal clima, alla temperatura fino all’indice di UV e li combina con i problemi che appaiono sul volto, come linee sottili, rughe, macchie, dimensione dei pori, pigmentazione, colorito spento.
Tanto fine il vero segreto di bellezza resta solo uno: la felicità!