Saldi per 365 giorni l’anno. È possibile? Il Consiglio dei Ministri dice di no, e non ha dato il via libera al disegno di legge di concorrenza che prevedeva la “liberalizzazione” dei saldi. In pratica, alle singole Regioni sarebbe stato tolto il diritto di decidere e disciplinare il periodo di saldi e liquidazioni, ordinariamente fissato a fine stagione. Le vendite promozionali, in questo caso, sarebbero dunque diventate libere, organizzate anche a ridosso dei saldi e nel corso di tutta l’annata. Ma il governo non ha approvato la norma, e nel Ddl concorrenza la deregulation totale dei saldi non ci sarà.
«Ci troveremmo di fronte a una liberalizzazione selvaggia delle vendite promozionali di fine stagione, che di fatto ucciderebbe i saldi così come li conosciamo oggi» ha sottolineato Confesercenti. «Un provvedimento che non tutela né i consumatori né i negozi della rete distributiva tradizionale e costituisce solo un regalo alle piattaforme di vendita online e alla grande distribuzione». I saldi liberi e non regolamentati, infatti, molti piccoli esercizi di moda potrebbero trovarsi a dover affrontare una chiusura. Favorevole allo stop della normativa anche il Giulio Felloni, presidente nazionale di Federazione Moda Italia – Confcommercio. Secondo l’organizzazione, infatti, favorirebbe solo le grandi catene e il commercio online. «Dopo gli outlet e le piattaforme digitali che praticano sconti al di fuori di ogni controllo (…) assisteremo ad una bulimia di offerte in ogni giorno dell’anno. Una cannibalizzazione dei prodotti di qualità, un commercio al di fuori di ogni regola».
Nella nota di Confesercenti, si sottolinea quanto i saldi di fine stagione siano un evento utile per le piccole imprese, dal valore di circa 8 miliardi di euro l’anno. «Cancellarli avvantaggerebbe solo le attività di dimensioni maggiori, dalla grande distribuzione alle piattaforme online, che hanno la possibilità di investire somme cospicue nella promozione» conclude il comunicato.