Schiaparelli, PETA difende la sfilata: “Celebra la bellezza degli animali selvatici”

Lo show haute couture di Schiaparelli, che ha sfilato a Parigi nella giornata di ieri – lunedì 23 gennaio – per la primavera-estate 2023, ha suscitato non poche polemiche in particolare intorno a tre dei suoi abiti. Portando in passerella le “teste” di un leone, un lupo e un leopardo a richiamare Dante con il suo “Inferno Couture”, infatti, la maison ha ricevuto numerose critiche sia da parte degli animalisti, sia da parte di chi si è appellato al “buongusto”. «Finta o no, l’idea di indossare una testa di animale sotto gli occhi di tutti passa un messaggio sbagliato», «È la spettacolarizzazione della morte pur essendo teste finte» e «Il cattivo gusto non passa mai di moda» sono solo alcuni dei commenti che gli abiti hanno ricevuto.

Dopo aver sfilato, e a seguito dei numerosi commenti, Irina Shayk si è subito esposta in difesa di Schiaparelli, affermando tramite il suo profilo Instagram di supportare gli «incredibili artisti che hanno lavorato instancabilmente con le loro mani, usando lana, seta e schiuma, per scolpire questo leone simbolo dell’orgoglio. Un’immagine che Schiaparelli invoca mentre esplora il tema della forza». E aggiunge «Sono onorata di essere stata chiamata anche io a prestare la mia arte di donna per questo».

Oltre a Irina, però, in difesa della nuova collezione ha parlato anche la presidentessa di PETA, Ingrid Newkirk. Acronimo di “People for the Ethical Treatment of Animals”, l’ente di beneficienza si impegna a proteggere i diritti degli animali indagando sull’origine di vari prodotti in commercio e divulgando informazioni ai consumatori. Sinonimo di moda cruelty free e considerato tra i più grandi enti animalisti su scala internazionale, la sua presidentessa ha fatto sapere a “Page Six Style” che: «L’aspetto di Kylie, Naomi e Irina celebra la bellezza degli animali selvatici e potrebbe essere una dichiarazione contro la caccia ai trofei, in cui leoni e lupi vengono fatti a pezzi per soddisfare l’egoismo umano. Incoraggiamo tutti a attenersi a design 100% cruelty-free che mettono in mostra l’ingegnosità umana e prevengono la sofferenza degli animali».

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