Vinicius Júnior insulti razzisti al giocatore in Valencia-Real Madrid e lui si sfoga: “Il razzismo è normale nella Liga”

Ieri, domenica 21 maggio, in occasione della partita di Liga tra Valencia e Real Madrid, un nuovo increscioso episodio di razzismo si è verificato tra gli spalti del Mestalla. Dopo ripetuti insulti, infatti, il giocatore del Madrid, Vinicius Júnior, è riuscito a individuare tra la folla uno degli artefici dei cori e, indicandolo agli Stewart, ne ha preteso l’allontanamento dallo stadio. A seguito di uno stand-by di circa dieci minuti, però, la gara ha visto invece il gioco riprendere con l’espulsione dello stesso Vinicius per un fallo. 

Nel post partita anche l’allenatore di Vini, Carlo Ancelotti, ha commentato quanto accaduto affermando: «Non avevo mai visto e sentito prima un intero stadio essere razzista e gridare “scimmia”, “scimmia” a un calciatore. Durante la partita ho parlato con Vinicius perché c’era un ambiente pesante, molto negativo e gli ho chiesto se volesse rimanere in campo. Ma io non volevo sostituirlo a causa del razzismo, non mi era mai capitato, è inaccettabile. Così non va, la Liga spagnola ha un problema, che non è Vinicius, lui è la vittima».

Lo stesso giocatore, infatti, tramite il suo profilo Twitter ha poi parlato dell’episodio scrivendo: «Non era la prima volta, né la seconda, né la terza. Il razzismo è normale nella Liga. La concorrenza pensa che sia normale, lo fa anche la Federazione e gli avversari lo incoraggiano. Mi dispiace tanto. Il campionato che una volta apparteneva a Ronaldinho, Ronaldo, Cristiano e Messi oggi appartiene ai razzisti. Una nazione bella, che mi ha accolto e che amo, ma che ha accettato di esportare nel mondo l’immagine di un Paese razzista. Mi dispiace per gli spagnoli che non sono d’accordo, ma oggi, in Brasile, la Spagna è conosciuta come un paese di razzisti. E sfortunatamente, per tutto ciò che accade ogni settimana, non ho difese. Sono d’accordo. Ma io sono forte e andrò fino in fondo contro i razzisti. Anche se lontano da qui» e al presidente della lega che lo ha “accusato” di non essersi presentato alle date organizzate per discutere dell’argomento ha risposto: «Ancora una volta, invece di criticare i razzisti, il presidente della Liga appare sui social per attaccarmi. Per quanto parli e fai finta di non leggere, l’immagine del tuo campionato viene scossa (…) Nascondere te stesso ti rende solo uguale ai razzisti. Non sono un tuo amico con cui parlare di razzismo. Voglio azioni e punizioni».

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