Lacrime e saluti. L’ultima stagionale del Milan in campionato non è stata occasione solo per salutare la squadra prima della pausa estiva, ma anche per tributare un omaggio doveroso a Zlatan Ibrahimovic. L’attaccante svedese, negli ultimi giorni, sembrava sempre più distante dal Milan, con le indiscrezioni sull’addio divenute praticamente ufficiali. Ma ieri, a sorpresa, l’annuncio non è riguardato solo il Milan, ma tutto il calcio: Ibra si è ritirato. Un momento commovente a cui è seguita anche una piccola conferenza stampa in cui lo svedese ha dato come sempre spettacolo.
«È stata una giornata molto speciale per me. Non ho detto a nessuno che lasciavo il calcio. Alla società ho detto che dovevamo fare una cosa per l’ultima partita, ma non sapevano del ritiro. Ringrazio i giornalisti per la pazienza, adesso avrete meno lavoro. Da domani sono un uomo libero da questo mondo», ha esordito prima di ringraziare tutti. Ma la giornata di ieri, ha svelato Ibra, non è stata semplice per niente. A partire da un dettaglio che subito è diventato virale sui social: «Da quando mi sono svegliato pioveva. Ho detto: “Pure Dio è triste”. La mia famiglia non lo sapeva. Emozione troppo forte, oggi sembravo uno zombie… Non parlavo, non scherzavo. Tre mesi fa ero nel panico sul ritiro, invece oggi lo accetto e sono pronto». Tristezza ma anche ironia. L’addio al calcio è maturato negli ultimi 10 giorni, ma ora l’attenzione si sposta su altro: che ne sarà del futuro? «Per il momento voglio solo prendere tempo e godere di quello che ho fatto. Essere allenatore o direttore è una grande responsabilità… Quando sei calciatore hai più possibilità di essere te stesso, da allenatore sei più limitato. Non posso venire in Ferrari da allenatore, o forse Ibra può. Cambiamo un po’ di regole». Chissà quale sarà il suo futuro, di sicuro noi gli auguriamo ogni bene!