Dopo aver interrotto la partnership con Kanye West a causa dei suoi commenti antisemiti, Adidas si è ritrovato con un quantitativo ingente di sneaker Yeezy “di cui liberarsi”, negli stock dell’azienda. Bruciarle? Escluso. Regalarle? Troppo complicato, considerato il mercato del resell in forte crescita. Bjorn Gulden, CEO del brand tedesco, starebbe valutando l’opzione di venderle e donare il ricavato in beneficienza. Il paradosso è che dopo le dichiarazioni estremiste del rapper, il costo delle Adidas Yeezy – ad esempio il modello Zebra 350 – è aumentato di circa 100 dollari dallo scorso ottobre. John Mocadlo, boss del reseller americano Impossible Kicks, ha inoltre sottolineato che anche le vendite sono aumentate del 30%, in seguito alle controversie che hanno coinvolto Ye.
Adidas ha deciso di interrompere i rapporti con il rapper di “Donda” perchè “non tollera l’antisemitismo e i discorsi alimentati dall’odio”, ma stando a quanto riportato da Mocadlo alla BBC, molte persone considerano le Yeezy un oggetto da collezione, senza nemmeno sapere che Kanye West è associato al prodotto. Bjorn Gulden ha descritto la fine dell’accordo come “molto triste” ma necessario, e ora starebbe ancora valutando come procedere con l’inventario rimanente. «L’inventario è lì, non sta scappando» ha dichiarato il CEO. «Non dovremmo prendere una decisione solo per compiacere qualcuno. Dovremmo prendere una decisione quando le conseguenze sono le più positive che possiamo avere. Ci sono così tante persone interessate da diverse comunità di tutto il mondo» ha aggiunto. «Sono stato coinvolto in questo solo per sette settimane e non mi sento qualificato per prendere una decisione basata sui fatti che ho».
La scissione di Adidas e Kanye West è costata all’azienda circa 600 milioni di euro, negli ultimi tre mesi del 2022. Se Adidas dovesse vendere i prodotti, dovrà pagare Ye in base al suo contratto, secondo quanto affermato da Bjorn Gulden in una recente conferenza stampa con gli investitori.